Anche quest’anno ha avuto inizio ad Aprile un nuovo corso di italiano per stranieri così, grazie al Cidis Onlus, presente sul territorio da anni, alla collaborazione con ADRA Italia e la Chiesa Avventista di Castel Volturno mi sono imbattuta in questa meravigliosa avventura. Sono anni che faccio questo lavoro ed ogni volta per me è la prima volta: sempre emozionante, sempre così carico di pensieri positivi. Adoro viaggiare e quando faccio questo lavoro, insegnare italiano a stranieri, è come se loro mi accompagnassero mano nella mano nel loro Mondo, tra la loro gente; ascolto la musica delle loro lingue fatte di accenti e di sillabe che messe insieme mi fanno respirare odore di casa, una casa non mia ma che lo diventa grazie a loro. Ascoltare le loro vite e confrontarle con le altre; culture diverse che mi arricchiscono. Questa volta sono stata in Ghana, tutti i miei alunni erano ghanesi e molti frequentano la comunità Avventista di Castel Volturno, luogo che ci ha ospitato da Aprile a Luglio. I primi giorni sono abbastanza intensi, ci dobbiamo conoscere, devo capire il livello linguistico dei futuri alunni, comprendere i caratteri e le difficoltà. Dobbiamo fidarci l’uno dell’altro, qualcuno va via col tempo, molti restano.
Respirare il Ghana è stato molto più semplice di quanto pensassi, respirare le loro vite ancora di più. Robert vive da sei anni in Italia e parlava poco l’italiano, a me è toccato il corso di livello A1 e quindi ho lavorato con donne e uomini che partivano da una conoscenza medio-basso della lingua. Ester ha trent’anni ed anche lei parlava pochissimo, ha una figlia di undici anni che, invece, parlava benissimo e si divertiva ad aiutare e seguire la madre a casa. Blessing e Tosi sono due ragazze che, invece, parlavano poco ma capivano molto bene tanto che, spesso hanno fatto da traduttrici agli altri della classe che restavano indietro. Joseph e Kweju vivono qui da anni e spesso si spostano per cercare lavoro, addirittura Joseph si trasferisce a Malta per la stagione estiva e poi ritorna perché gli piace l’Italia e vuole imparare l’italiano.
Sono tutti mossi da un grande entusiasmo, quello di imparare la lingua per comprendere e poter trovare un lavoro dignitoso. Alla fine del corso, abbiamo fatto un test e rilasciato gli attestati di frequenza. Mi sono rattristata perché per mesi sono stati il mio punto fermo; il martedì ed il giovedì dalle 18 alle 20,30 sono stati il mio pensiero felice. È un lavoro che mi gratifica e mi permette di stare con persone differenti, con culture e lingue distanti dalla mia, ho anche imparato i giorni della Settimana e alcune parole nel loro dialetto. Questo viaggio è purtroppo giunto al termine, con la speranza di ripartire presto, ho salutato i miei alunni e aspetto nuove avventure.
Chiara Simeone, insegnate del corso