La mia vita è stata sempre circondata da persone che si aiutavano anche con una semplice pacca sulle spalle. Sono nato in una famiglia numerosa; mia madre erano dieci figli e mio padre cinque; poi i rispettivi coniugi, cugini; non c’era un’occasione che non eravamo tutti assieme. I vicini gioivano con noi e i miei genitori avendo l’orto non facevano mai mancare le verdure e la frutta a tutti mandavano me che ero il più piccolo a portare alle signore anziane o chi era solo le buste con il raccolto.
Crescendo ho amato anche lo scoutismo, vivere nella natura, rispettarla, amare il prossimo e aiutarlo. Nella maggiore età ho continuato negli ospedali, in chiesa, a scuola e nel paese. Non per caso un giorno di otto anni fa una mia carissima amica mi ha chiesto di collaborare con ADRA, mi ha riempito il cuore di gioia e orgoglio sapendo già cosa ha fatto e fa ADRA in Italia e nel mondo non solo dopo i disastri o le carestie ma anche come prevenzione, educazione. Abbiamo subito creato un ottimo gruppo con degli altri volontari pensando cosa c’era da fare nel nostro piccolo paese, continuare e ampliare il servizio di distribuzione alimenti grazie soprattutto alla convenzione stipulata con il Banco Alimentare. Si è passati da aiutare dieci famiglie nel 2011 a più di ottanta famiglie nel 2018, in più una cinquantina di persone saltuarie. La nostra sede a Santa Margherita Belice è aperta tre volte a settimana anche per le persone che hanno bisogno di parlare, di un consiglio o qualche bambino con delle difficoltà per i compiti, campi estivi per 50 bambini circa.
Essere volontario secondo me vuol dire dare del proprio tempo primario non quello che rimane della giornata, organizzarsi per aiutare sempre, ogni giorno. Essere volontario è una ricchezza personale è una passione che si coltiva.
La domanda più insistente e urgente della vita è si riassume nella frase di Martin Luther King “Che cosa stai facendo per gli altri?”
Lucio La Sala