Anche ci vive in maniera disastrosa
sotto d’un tetto da dove l’acqua passa
spende i suoi giorni per rincorrere qualcosa.
Senza mangiare, mentre il mondo ingrassa
e guarda gli altri, in festa, andare fuori
a fare moda per le vie del centro;
giacche firmate su camicie a fiori
per mascherare quello che hanno dentro.
Però non piange (il povero) sulla sua miseria
è coraggioso, affronta la sua vita
che si, per lui, resta una cosa seria
fino al momento che sarà finita.
Beve di rado, non fuma sigarette
che costan troppo e fanno pure male;
di scarpe un paio sole ed anche strette
avute in dono il giorno di Natale.
Di pasti è festa se c’è da mangiare
giusto qualcosa per sopravvivenza;
non ha importanza ne anche apparecchiare
visto che in casa ha sempre fatto senza.
Presto si desta per recarsi a lavorare
con la corriera perché non ha mezzi
fino a che il sole stia per tramontare.
E torna afflitto, con la schiena a pezzi
ma c’è una cosa che lo fa lottare;
anche se povero, però, e pieno d’amore
e la coscienza di poter sperare
che un giorno la sua vita sia migliore.
Scritta da Stefano – Firenze – Novembre 2020