“Accudire tre bambini, di cui uno disabile, e badare agli animali non ti lascia molto tempo libero”, mi confida Bruna, “ma questo è un sogno che si avvera e ho fatto il possibile per non mancare una lezione del corso Tagliacuce!”
Bruna ha 45 anni e vive con tre dei suoi sei figli in una fattoria nelle campagne del Casertano.
“Ho imparato a cucire e non sapevo nemmeno tenere un ago in mano”, continua Bruna, “ma soprattutto ho trovato delle amiche e una maestra che mi ha accolto come una madre in casa sua.”
La maestra si chiama Ottavia ed è una sarta professionista in pensione che, da settembre 2014 a maggio 2015, ha aperto le porte del suo atelier in provincia di Caserta dando il via alla prima edizione del progetto Tagliacuce sostenuto da ADRA Italia in collaborazione con l’8 x mille della Chiesa Avventista.
Tre ore per due volte alla settimana sono servite a cinque allieve per imparare le basi del cucito e riuscire a confezionare veri e propri abiti di ogni genere sia per adulti che per bambini. Un progetto tutto al femminile che risponde al forte bisogno di realizzazione personale e professionale che grida silenzioso nell’anima di molte donne che vivono nelle campagne del territorio; legate al ruolo di mogli e mamme a tempo pieno hanno trovato nel corso di cucito l’opportunità di uscire di casa e prendersi cura, finalmente, di sé stesse.
“Sto mettendo da parte i pochi euro che riesco a racimolare per comprarmi una macchina da cucire”, dice Patrizia, 48 anni moglie e madre, pensionata e invalida civile, “e nel frattempo mi esercito con l’ago come mi ha insegnato la maestra.” Questo corso le ha permesso di fare nuove amicizie e di imparare un’arte che le tiene compagnia nelle lunghe giornate invernali in cui resta sola a casa. “Adesso che ho imparato a cucire il tempo vola”, afferma Patrizia, “inoltre risparmio la sarta e faccio da sola tutti quei lavoretti che prima gravavano sul bilancio familiare già precario.”
Lucia, coordinatrice ADRA Italia di Cellole (CE) e taxista improvvisata per tre allieve sprovviste di un mezzo di trasporto, testimonia così l’esperienza del corso: “E’ stato bello riscontrare l’entusiasmo che si è sempre creato intorno al tavolo pieno di stoffe, forbici e aghi e l’impegno profuso per raggiungere piccoli obiettivi, come per esempio realizzare un vestitino per la propria bambina; ed è stato un piacere poter condividere con le corsiste dei momenti di amicizia e congregazione, in cui poter ascoltare, dare spazio alle ansie, ai problemi e ai bisogni, cercando di trasmettere sempre affetto ed incoraggiamento.”
Il secondo anno di questo progetto è partito a ottobre 2015: nuove allieve sono pronte ad imparare i segreti del cucito. “Ma non vi libererete di noi!”, esclamano le prime cinque corsiste, “vogliamo continuare la formazione e diventare sempre più brave!”. Riuscirà il modesto atelier della maestra a contenere tutto questo entusiasmo? Lei annuisce sorridendo, poi mi saluta inforcando gli occhiali e calzando il ditale, una nuova avventura l’attende.