A distanza di 8 anni, nelle Marche colpite dal terremoto, si ripete un dramma, un’alluvione di proporzioni e conseguenze peggiori per la popolazione, 11 morti, una situazione drammatica.C’è bisogno di tanto volontariato e per fortuna tutte le associazioni si stanno mobilitando, insieme ai vigili del fuoco, alla protezione civile e alla Croce Rossa Italiana.
Arrivano volontari da varie parti di Italia, in particolare dalla Toscana e dal Veneto.
“Ho visto il garage dove è morto un ragazzo di 21 anni – racconta il pastore e referente ADRA Michele Abiusi – la madre è disperata. Non basta saper nuotare, perché arriva talmente tanto fango addosso e con una velocità incredibile che non riesci a sopravvivere”.
Il pastore racconta di aver visto persone abbattute e bisognose di aiuto. Continuano a tirare fuori mobili, che vengono raggruppati e poi con le ruspe vengono messe nei camion e tritate perché altrimenti ostruirebbero il passaggio.
Insieme ai volontari ADRA collaboriamo con la protezione civile, che assegna il territorio dove operare per spalare il fango. Le famiglie chiedono aiuto, poiché in poche ore hanno perso tutto.
ADRA ha acquistato degli stivali in gomma per permettere di lavorare ai volontari di varie organizzazioni. È stata fatta una raccolta di indumenti, è stato acquistato intimo per tutte le fasce d’età, materiale che serve nell’immediato. Il bisogno più urgente che la gente manifesta è quello di riavere la propria casa e i propri mobili.
Questa situazione ha mosso la rabbia di diversi, perché nonostante fondi stanziati non sono stati fatti lavori, che avrebbero potuto incanalare il torrente Misa e forse avrebbero potuto arginare i danni.La siccità di quest’anno, il terreno così arido e secco non ha assorbito per niente l’acqua, quindi è venuto fuori un disastro ambientale.
ADRA e tante altre associazioni si stanno muovendo nella compassione e nella collaborazione reciproca per sostenere la popolazione in questo momento drammatico. Continuiamo a portare il nostro supporto nelle emergenze restando vicini alle persone colpite con i mezzi che abbiamo a disposizione.