Ascolto con gli occhi e parlo con le mani. Questa frase può risultare non comprensibile o alquanto strana, ma è una realtà possibile. Non è necessario andare in un mondo fantastico o irreale per viverla, ma è sufficiente guardarsi intorno per poterla scoprire. Sto parlando di un gruppo di persone che apparentemente sembra la minoranza, ma che in realtà copre una fetta sostanziosa della popolazione Italiana. Sono coloro che vivono un deficit più o meno grave del senso dell’udito: i Sordi.
Secondo i dati forniti dalle associazioni di settore, si stima che nel nostro paese circa l’8% della popolazione abbia problemi di udito, cioè cinque milioni di italiani presentino una riduzione più o meno seria della capacità uditiva. Di questi cinque milioni:
– il 75%, cioè 3,75 milioni di persone, presentano una perdita uditiva media- leggera;
– il 20%, ossia un milione di italiani, presenta menomazioni uditive severe e medio – gravi;
– il rimanente 5%, ossia 250 mila persone, soffrono di menomazioni uditive profonde.
Queste percentuali non sono solo numeri e non ci insegnano solo che esistono persone sorde, ma vogliono suscitare in noi alcune domande:
In che modo queste persone si affacciano alla vita quotidiana? Cosa offre loro la nostra società? Cosa possiamo fare noi per loro?
Il modo di vivere dei Sordi è identico a quello di ognuno di noi, tranne per una cosa: mentre noi veniamo stimolati costantemente e in mille modi, loro vengono isolati. In cosa consiste questo isolamento? Principalmente risulta in un isolamento di tipo relazionale, dovuto alla carenza comunicativa degli udenti, che costringono in questo modo i sordi a vivere con la maggioranza della popolazione delle relazioni limitate e superficiali. Spesso quello che si trovano a fronteggiare risultano essere muri invalicabili mentre sono rare le occasioni in cui vengono loro offerti dei ponti. Un altro tipo di isolamento che si trovano ad affrontare è di tipo informativo, che li costringe a fare a meno delle informazioni basilari sugli avvenimenti di tutti i giorni e su quelli culturali in generale. È palese che anche i servizi che la società offre loro siano davvero ridottissimi, infatti i canali comunicativi, come per esempio la Televisione, sono mancanti di sottotitolatura e di traduzione nella LINGUA DEI SEGNI.
Cos’è la Lingua dei Segni (LIS)?
La Lingua dei segni è una vera e propria lingua che veicola i propri significati attraverso un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo. Essa è utilizzata dalla comunità dei “segnanti”, a cui appartengono in maggioranza le persone sorde. Le persone udenti che sono capaci di dialogare in questa lingua e che ricoprono una posizione lavorativa rivolta al pubblico (ospedali, poste, banche, edicole, ecc) sono pochissime. Anche in questo caso infatti, l’accessibilità per i sordi a questo tipo di servizi risulta davvero limitata: tocca a loro adeguarsi e farsi comprendere.
Rispondiamo ora all’ultima domanda, cioè quello che ognuno di noi può fare. Partendo da questo quesito è nato un progetto, che vede il supporto di tre enti: ADRA (associazione che mira allo sviluppo e al soccorso),Unione Italiana delle Chiese Avventiste e Divisione Intereuropea Avventista.
Il progetto, partito quest’anno, ha come obiettivo di operare su vari fronti, ma la prima lacuna a cui vuole rispondere è relativa all’isolamento relazionale attraverso la realizzazione di corsi di formazione sulla Lingua dei Segni Italiana, sia internamente alla realtà ecclesiastica, che all’esterno di essa.
I corsi a Milano sono partiti da un mese e mezzo circa, per ora contano un totale di una cinquantina di partecipanti udenti, che a fine corso potranno favorire una inclusione reale dei sordi sia nella Società che nella Chiesa. E’ attivo un servizio di interpretariato in eventi, esigenze personali del singolo e negli appuntamenti ecclesiali settimanali. Si sta lavorando anche con la musica, forte mezzo di comunicazione, per permettere anche ai sordi di vivere le emozioni più intense che questa può esprimere.
Inoltre si mira alla realizzazione di attività ricreative, creative, aggregative, per adulti, giovani, ragazzi e bambini. Infatti si è aperta una collaborazione con l’AISA (Associazione Italiana Scout Avventista) per stimolare bambini e ragazzi a imparare la Lingua dei Segni Italiana, in modo da permettere, ai ragazzi e bambini sordi, di vivere attività come lo scoutismo. Si vuole creare dei seminari formativi, rivolti alle persone sorde, su temi diversificati: la famiglia, gestione delle relazioni di coppia, salute ecc …
E’ in progetto produrre materiale video di vario genere creando un canale di comunicazione totalmente accessibile a loro e dalla quale possono attingere.
Inoltre ogni lunedì sera, con un gruppo di sordi ci si incontra per scoprire la Bibbia, un’esigenza espressa da loro stessi, perché vogliosi e affamati di capire e approfondire la Scrittura, di cui hanno una conoscenza solo parziale e superficiale. Infatti questa è la risposta alla naturale necessità dell’essere umano di dare un senso alla proprio vita, e scoprire di più sulla misura di fede che ognuno di noi ha dentro di sé.
In conclusione, l’obbiettivo di questo progetto, è di lavorare sulle esigenze personali, materiali e spirituali dei Sordi e sulla loro integrazione nella comunità udente, creando delle opportunità reali e accessibili.
Tutto ciò renderà la diversità, che è presente nella nostra società, un PUNTO di vero INCONTRO.
Michela Dolce ( Interprete LIS)