Come organizzazione avventista ADRA Italia da anni si propone di intervenire con i propri mezzi a disposizione nella lotta alla povertà, con una particolare attenzione al sostegno delle famiglie indigenti anche con progetti di doposcuola e integrazione.
Cercando di sposare gli obiettivi e di cogliere la sfida lanciata dall’UNDP in 4 degli obiettivi forniti dagli SDG (Sustainable Development Goals ), tra cui: “Entro il 2030 ridurre della metà il numero di uomini, donne e bambini di tutte le età che vivono in povertà in ognuna delle sue dimensioni in accordo con le definizioni nazionali”.
Nel tempo abbiamo costituito una rete di volontari in tutta Italia che si occupa di distribuire beni di prima necessità e fornire ascolto a chi si trova in difficoltà, anche grazie alla collaborazione con i servizi sociali e altre realtà assistenziali come il Banco Alimentare. Ma come ridurre la povertà? Non è possibile rispondere sinteticamente. In particolar modo in Italia la povertà sembra avere radici piuttosto difficili da sradicare.
Infatti da troppi anni la povertà in Italia non ha subìto la minima battuta d’arresto. I dati parlano chiaro, il trend dei poveri è in aumento dal 2005 senza interruzione, in particolare nel Mezzogiorno:
Prospetto 18. Variazioni statisticamente significative dell’incidenza tra il 2016 e il 2017. Anni 2016-2017, valori percentuali | ||
2016 | 2017 | |
Povertà assoluta | ||
Famiglie in povertà assoluta in Italia | 6,3 | 6,9 |
Famiglie in povertà assoluta in del Mezzogiorno | 8,5 | 10,3 |
Individui in povertà assoluta in Italia | 7,9 | 8,4 |
Individui in povertà assoluta nel Mezzogiorno | 9,8 | 11,4 |
Fonte: Istat (https://www.istat.it/it/files//2018/06/Prospetti_povert%C3%A0_2017.xlsx )
Un buon numero di osservatori sta incominciando ad usare nuove definizioni per inquadrare meglio la condizione di disagio anche sociale che colpisce sempre più individui: fragilità, esclusione, working-poors, svantaggio; rivelando tutta la complessità del tema e chiedendo nuove forme di tutela per la popolazione.
Senza abbandonare i nostri assistiti che da anni contano sul nostro supporto, dobbiamo fare i conti con la realtà e cogliere la sfida rappresentata dall’evoluzione della situazione, una sfida che deve riguardare tutte le organizzazioni e istituzioni che come ADRA hanno il compito di occuparsi del problema. Riteniamo infatti che sia necessario che tutti gli attori incomincino a studiare un cambio d’approccio se si vuole raggiungere un risultato incisivo nel contesto nazionale.
Auspichiamo che nel 2019, con l’entrata in vigore delle misure previste dalla politica si possa vedere un’inversione di questo trend. Da parte nostra ci impegniamo a continuare i nostri interventi e a raccontare come tramite la solidarietà dei nostri sostenitori, le mani dei nostri volontari e lo studio delle attività è possibile vedere molte storie a lieto fine.