Sabato 15 maggio abbiamo celebrato un anno di servizio e volontariato, insieme a tutti i referenti e volontari delle sedi locali ADRA.
L’incontro, come siamo abituati da un anno a questa parte, è avvenuto online. Eravamo 68 i partecipanti.
L’obiettivo del nostro incontro era dialogare su: “Cosa è cambiato nel 2020?”. Quali sono state le sfide che le sedi locali hanno dovuto affrontare durante l’anno della pandemia? Come siamo riusciti a fronteggiare le nuove difficoltà? Abbiamo provato a rispondere a queste domande raccontandoci sede per sede.
Insieme al presidente ADRA Italia Andrei Cretu, abbiamo condiviso una riflessione biblica sul servizio e sull’amore per il nostro prossimo. L’invito di Andrei è stato quello di continuare a guardare nel tempo presente e con uno slancio di buoni propositi per il futuro di ADRA e le sue attività.
Abbiamo ascoltato il presidente nazionale della Fondazione del Banco Alimentare Giovanni Bruno. Ci ha presentato una panoramica dei numeri che il Banco Alimentare riesce a raggiungere annualmente. Giovanni Bruno definisce il Banco Alimentare come un “ponte” che si collega alle organizzazioni caritatevoli, affinché a sua volta possano raggiungere capillarmente gli assistiti e i volti delle persone che vivono in condizioni di fragilità.
Non è mancato durante il nostro incontro, uno sguardo rivolto al network internazionale ADRA, per questo abbiamo dato la parola a Mario Oliveira, Director of Emergency Management. Ci ha raccontato degli interventi ADRA nel mondo durante la pandemia del 2020, interventi puntuali e diversificati a seconda del bisogno locale rilevato.
L’esperienza più bella vissuta durante l’incontro è stata quella di visitare virtualmente le sedi locali. Lo abbiamo fatto attraverso dei video che raccontavano le testimonianze dei volontari e degli assistiti di ADRA Rieti, ADRA Torino, ADRA S.Margherita di Belice, ADRA Roma, ADRA Gaeta, ADRA Firenze, ADRA Padova, ADRA Bovisio e ADRA Jesi, concludendo con uno sceneggiato messo in opera dai giovanissimi di Roma Lungotevere che riportavano l’esperienza di una storia vera vissuta nella loro sede ADRA: una preghiera esaudita.
Ci siamo commossi, perché le attività di ADRA, in qualche modo, riescono delle volte a trasformarsi in preghiere esaudite.
Questo è il nostro desiderio principale: “essere una preghiera nelle mani di Dio che sa intercettare il bisogno dell’altro”.
Ringraziamo a tutti coloro che sono intervenuti ed hanno sentito questo incontro come una sorta di riunione di famiglia.
Cosa è cambiato nel 2020 per ADRA?
Abbiamo preso una maggiore coscienza della nostra presenza nei territori e abbiamo cercato di trasmettere ai nostri assistiti continuità e fiducia nelle relazioni umane, anche in caso di pandemia.