“La tristezza di questo sabato mondiale 2017 del rifugiato è che ci sono ancora dei rifugiati.”
Nel Sabato Mondiale del Rifugiato, celebrato in tutto il mondo avventista, una diretta streaming in eurovisione (grazie al network Hopechannel) ha puntato gli occhi di moltissimi su Castel Volturno.
Perchè proprio Castel Volturno?
I dati parlano chiaro:
Castel Volturno è una delle zone più colpite dal degrado e dalla brutalità della camorra, e il recente aumento dell’immigrazione ha accentuato i fenomeni di sfruttamento. Ad oggi sono 111 i beni confiscati alla mafia, e gli immigrati senza documenti sono circa 10.000, ma alcune stime arrivano al doppio. Vivono in appartamenti sovraffollati, sfruttati dal caporalato e dai giri di prostituzione e droga.
Ecco come ADRA ha voluto ricordare, assieme alla chiesa Avventista, la tematica del rifugiato:
Durante il sabato ci sono stati momenti di ascolto, momenti dedicati a un concerto e ci sono state delle interviste estremamente toccanti. La live stream includeva inoltre rapporti di ADRA da Mosul, di ADRA Serbia e dei campi profughi del Nord della Francia. C’erano anche altri gruppi provenienti dalla Slovacchia, dalla Danimarca, dalla Germania, dalla Romania ecc.
Tutti:
Camera-men, giornalisti, volontari della giornata del Global Refugee che collaborano con ADRA Italia, con le Divisioni Trans Europea e Inter- Europea, con Hope Channel Italia, e Radio Voce della Speranza Roma, si sono spesso dovuti asciugare le lacrime ascoltando le tante storie ma hanno anche capito che un sentimento d’amore e di speranza riscaldava il cuore dei membri.
Una di questi membri originario del Fji è venuta dalla chiesa di Napoli per aiutare con le traduzioni. Con il cuore pieno di commozione e di amore per questi rifugiati ha così commentato:
Siamo tutti un’unica famiglia e in questa chiesa non esistono colori o pregiudizi, siamo una famiglia.
Il pastore Davide Malauarnera ha ribadito questo concetto nel suo sermone ripetendo le parole di Paolo: In Cristo Gesù non c’è né Giudeo né Greco, siamo liberi dalle catene.
Per chi aveva affrontato i lavori forzati o anche peggio queste parole risuonavano profondamente vere.
Corrado Cozzi, il direttore del Dipartimento della Comunicazione della Divisione Inter-Europea e primo organizzatore di questa giornata del Global Refugee 2017, aveva un’idea chiara da comunicare :
Insieme al resto del mondo vogliamo dirvi che noi siamo con voi, che conosciamo le vostre storie, e che preghiamo affinché il Signore possa ricucire le profonde ferite che la vita vi ha inflitto costringendovi a fuggire dalle tante tragedie
Pieno di entusiasmo, il nostro direttore Dag Kristian Pontvik, è sempre alla ricerca di modi nuovi ed efficaci per aiutare sia i migranti presenti in queste zone che in altre parti d’Italia.
Oltre alla necessità di acquistare un nuovo minibus per rimpiazzare quello locale, Dag cerca di estendere il progetto incoraggiando altre chiese italiane ad aprire le porte e i cuori per accogliere nelle proprie comunità questi migranti.
Il progetto include anche gli studenti di teologia dell’Istituto Avventista di Villa Aurora, che stanno insegnando a giocare a calcio e contemporaneamente offrono la loro amicizia a un gruppo di migranti sotto il 16 anni che alloggiano in un ostello vicino all’Istituto.
Comunque il progetto nel suo insieme va aldilà della sola Italia e di una giornata annuale del rifugiato. E’ una richiesta estesa a tutto il mondo cristiano e alla totalità dei membri e racchiude la compassione di Gesù per i profughi e la maggiore predisposizione di quest’ultimi all’ascolto dell’Evangelo specialmente quando l’Evangelo si esprime in modo pratico.
L’anno prossimo ci sarà un’altra giornata del rifugiato ma Dag chiede di non aspettare fino a quel giorno per darsi da fare e fare la differenza già da ora.
Volete aiutare?
ADRA Italia sta cercando 20.000 Euro per rimpiazzare il minibus di Castel Volturno e istruire i rifugiati a guidarlo.
ADRA International sarà felice di eventuali donazioni per i progetti dei profughi
Adventist Help, un’ASI charity sta fornendo assistenza medica nei campi profughi in Grecia e in Iran . Hanno bisogno sia di volontari che di mezzi economici. VedI La loro Facebook Page.
[Castel Volturno, 20 giugno 2017 Victor Hulbert / tedNEWS / EUDnews,
Estratto da una traduzione di Marilena De Dominicis]