Una denuncia contro le diseguaglianze razziali negli Stati Uniti

Poiché il problema delle diseguaglianze razziali non si limita ad un solo paese, come ADRA Italia esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro impegno a favore del rispetto e la dignità di ogni persona.

In campo mondiale ADRA è da sempre partecipe alle vite di persone fragili e vulnerabili. Abbiamo visto nel Myanmar famiglie fuggire a causa del genocidio, in Uganda ragazze costrette a sposarsi contro la loro volontà, in Madagascar bambini morire di fame , in Siria abbiamo assistito alla disperazione di tante comunità, e alle Bahamas abbiamo visto interi quartieri spazzati via.

Per più di 30 anni, abbiamo visto e combattuto le disuguaglianze, la povertà, la fame, e la disperazione degli oltre 100 paesi in via di sviluppo.

Le disuguaglianze e la disperazione non sono endemiche dei soli paesi in via di sviluppo, e noi di ADRA non possiamo occuparci delle varie ingiustizie del mondo senza occuparci dell’ingiustizia proprio qui, nel paese in cui viviamo, negli Stati Uniti.

George Floyd non meritava di morire. Ahmaud Arbery non meritava di morire. Breonna Taylor non meritava di morire. Queste vite preziose sono solo le ultime vittime di un eredità nazionale: il razzismo e la violenza, contro o di reazione e che hanno lasciato sul campo più vite di afro-americans di quanto si possano contare. Noi dobbiamo fare tutto il possibile per porre fine a questa triste eredità di disuguaglianza razziale in attesa del ritorno di Cristo.

Gli Stati Uniti sono nati su fondamenti cristiani ma costruiti sulle spalle degli schiavi. Questo paradosso ci disonora ancora oggi e disonora tutti coloro che non prendono posizione in favore di un’uguaglianza e una giustizia sociale.

Noi come ADRA chiediamo a chi si definisce cristiano di leggere e riflettere seriamente sulle parole di 1 Corinti 12:26: “E se un membro soffre tutte le membra soffrono con lui”.

Quando i nostri simili soffrono, ADRA soffre, noi tutti soffriamo a prescindere da chi soffre. Soffriamo se qualcuno viene discriminato per il colore della sua pelle. Soffriamo perché ogni vita umana è stata creata all’immagine di Dio ed è per questo che dobbiamo vivere le parole di Gesù: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Giovanni 13:34).

In quanto braccio umanitario più multietnico tra le diverse fedi cristiane presenti negli Stati Uniti, è nostro privilegio servire ogni singolo individuo secondo la volontà di Dio. Siamo onorati di poter essere le mani e i piedi di Gesù in un mondo che soffre. Ed è nostro privilegio essere una voce di giustizia, di compassione e di amore.

Le seconda parte di 1 Corinti 12: 26 così suona: “se una parte, invece, è onorata, tutte le altre ne sono felici”. Questo non è il tempo della gioia, ma è il momento del dolore, ed è il momento di parlare contro l’ingiustizia che è alla fonte del nostro dolore.

Vi preghiamo di unirvi a noi nel denunciare l’ingiustizia contro cui cerchiamo di lottare. Fino a quando tutti e ciascuno non riceveranno uguale onore, nessuno in America potrà gioire.

Sono con voi

Michael Kruger
Presidente
ADRA Internazionale