A nessun bambino dovrebbe essere negato il diritto all’istruzione, indipendentemente dal luogo in cui vive.
Né perché il paese in cui vive non gli garantisce un’educazione gratuita ed adeguata, né perché la sua famiglia è povera, né a causa di conflitti e migrazioni. Indipendentemente dal sesso, dall’etnia o dalla disabilità, tutti i bambini del mondo hanno il diritto di frequentare una scuola ed essere istruiti.
Sfortunatamente oggi, vi sono ancora 262 milioni di bambini, di adolescenti e di giovani che non godono di questo diritto.
Un bambino che non va a scuola è più esposto al rischio di:
- Diventare vittima di sfruttamento con il lavoro minorile
- Diventare preda dei trafficanti di organi
- Diventare un bambino-soldato
- Diventare una sposa bambina
- Avere gravidanze precoci.
Divenuto adulto un bambino analfabeta avrà maggiori difficoltà ad uscire dalla condizione di povertà in cui si trova e i suoi figli saranno più esposti al rischio di morti infantili e di malnutrizione, con gravi ripercussioni sul suo sviluppo fisico e mentale.
In questo modo un’altra generazione viene condannata alla povertà, in un ciclo che si perpetua.
Senza istruzione non si genera nessun cambiamento.
Lo svantaggio aumenta.
La povertà avanza.